10+ km
Dislivello: 460 metri per la vetta del Rondinaio, quello complessivo è superiore per via di alcuni saliscendi prima di arrivare al Giovo
Percorrenza: 5.30 ore ca.
Segnaletica: CAI n° 523, 521, 00, 527, 529, 525
L’escursione di oggi è l’ideale per una giornata estiva in montagna, quando ci sono molte ore di luce a disposizione: piuttosto lunga da tenervi impegnati per diverse ore, non troppo difficoltosa in termini di dislivello ma con alcuni passaggi che renderanno felici gli escursionisti più esperti, panorami vari e spettacolari sentieri di vetta, e in più ci sono molte strade alternative tra cui scegliere nel caso si cambi idea in corso d’opera e diverse strutture ricettive, quelle presso il Lago Santo, a cui appoggiarsi in caso di necessità.
Il cammino infatti parte proprio dal Lago Santo Modenese, situato a 1501 metri slm: a meno che non abitiate nelle immediate vicinanze già questa trasferta vi costerà un po’ di tempo, quindi vi consiglio veramente di prendervela comoda e tenervi tutta la giornata a disposizione. Per arrivare da Pistoia occorre seguire la Strada Statale 66 e superando l’Abetone passare nel versante modenese: si può svoltare a sinistra dopo pochi chilometri, prima di arrivare a Pievepelago, (attualmente questo percorso è indicato dai cartelli come “deviazione” per il Lago Santo) attraversando un paio di paesini con una strada tortuosa. In alternativa, proseguendo ancora alcuni chilometri lungo la statale si può svoltare a sinistra più avanti, presso Pievepelago, seguendo i cartelli, in quella che è la strada “principale” per il lago, più grande e dritta ma più lunga. Per chi proviene da Modena, ovviamente, tale percorso si presenterà per primo e sarà più agevole.

Vista dal Lago Baccio, sulla destra il profilo del Monte Giovo. Pare che il suo nome, richiamandosi al sottostante Lago Santo, sia da ricondurre per il suo valore sacro alla principale divinità romana.
Lasciamo l’auto nell’ampio parcheggio a pagamento dove la strada finisce, oppure sulla sinistra costeggiando il bosco prima che inizino le strisce blu. Vi consigliamo di fare scorta d’acqua presso la fontana, poi iniziamo il cammino superando il primo rifugio, gremito di gente durante i giorni festivi. Ce ne sono altri ai bordi del lago, ma per il momento non li raggiungeremo: anzichè girare a destra ci allontaniamo dallo specchio d’acqua procedento dritti, in salita, sul sentiero 519. Dopo pochi metri e un paio di tornanti però è già tempo di abbandonarlo per prendere sulla sinistra il 523, che ci permette di girare proprio alle spalle del Lago Santo e giungere, dopo una salita abbastanza breve all’ombra del bosco, sulle sponde del Lago Baccio, più piccolo e molto meno frequentato ma con panorami di eguale se non superiore bellezza. Di fronte a noi si stende una vera e propria cornice di monti, e si può già intuire il sentiero di vetta che collega il Monte Rondinaio, in posizione centrale, con il Monte Giovo che si allunga con la sua caratteristica sagoma frastagliata sulla destra.

La strada, ripida, che tra la distesa erbosa punteggiata da massi raggiunge il crinale che conduce al monte Rondinaio
A questo punto la strada si biforcherà in due sentieri, ma noi vi consigliamo di seguire il 521, lasciandovi il lago alla vostra destra. Si rientra per un po’ nel bel bosco di faggi, ma vi consigliamo di godervi gli ultimi sprazzi d’ombra però presto usciremo definitivamente dal bosco per incontrare un’ampia distesa di erba e rocce che sale attraverso la Finestra di Rondinaio, un percorso abbastanza ripido nel suo tratto finale dove ci dovremo destreggiare tra alcuni massi. Superato questo dislivello ignoriamo la punta, segnalata da una croce, alla nostra sinistra e il sentiero che un po’ più avanti scende nella stessa direzione (il 517) per raggiungere il Lago Turchino, piccolo specchio d’acqua che adesso possiamo scorgere, insieme al Lago Torbido, nel versante opposto che si affaccia verso la Foce di Giovo (il più alto passo munito di strada transitabile, anche se sterrata, dell’Appennino) e il Passo di Annibale. Proseguiamo sulla destra e infine, dopo un po’ più di due ore dalla partenza, conquistiamo con le ultime ripide centinaia di metri la vetta del Monte Rondinaio, 1964 metri slm.
Una piccola pausa e poi ritorniamo per pochi metri sui nostri passi fino a raggiungere l’ultimo bivio che abbiamo incontrato. Si prende sulla sinistra il sentiero di vetta, lo 00: esso seguirà il profilo roccioso e frastagliato del Monte Giovo, adesso di fronte a noi, fino a raggiungerne la cima. Il primo tratto, quello che porta al Passetto, presenta un panorama spettacolare: sulla sinistra le Alpi Apuane, i monti Pisani, la Versilia e il mare, sulla destra la distesa che conduce che termina nel Lago Baccio. Proprio in questo bivio (dov’è possibile peraltro scendere in direzione del versante lucchese) si presenta la prima alternativa, con il sentiero 523 che torna in discesa diretto fino al Lago Baccio. Proseguendo sullo 00, invece, come si può intuire dalle foto incontreremo delle rocce da superare con delle piccole “arrampicate”, consigliabili ad escursionisti con un minimo di esperienza ma comunque non particolarmente complicate. Più avanti però, vicino alla distesa erbosa che porta alla vetta, sarà presente un passaggio munito di corda metallica per superare un dislivello di circa 4 metri: un passaggio divertente per gli appassionati di montagna ma che potrebbe dare qualche problema a chi soffre di vertigini perchè sulla destra della roccia c’è uno strapiombo. Valutate bene la vostra condizione psicofisica e, nel caso, non sentitevi in colpa nel tornare sui vostri passi ed imboccare il 523, che vi riconduce direttamente a valle con un piccolo anello, o ripercorrere la strada dell’andata. Se non vi sentite del tutto sicuri ma volete comunque provarci, magari fatevi aiutare da qualcuno che vi indichi con sicurezza dove mettere piedi e mani e, come sempre se soffrite di vertigini, mai guardare in basso. Scrivo tutto questo per fornire informazioni le più precise possibili, non vorrei scadere in un eccesso di zelo: ritengo che il passaggio sia da affrontare senza troppi patemi se siete in buona forma, anzi risulterà di sicuro divertente, la corda poi serve più per sicurezza che per altro; se siete abbastanza alti da appigliarvi direttamente alla roccia più alta non sarà nemmeno indispensabile.
Si prosegue, dunque, sul bellissimo sentiero di vetta che abbandona le salite tra i massi e si fa finalmente ampio e pianeggiante. Prima di arrivare alla vetta, ovvero l’ultima delle “punte” che vediamo in successione, si inizia ad intravedere sotto di noi il Lago Santo ed incontriamo un sentiero, il 525, che scende ripidamente verso di esso. Noi non lo abbiamo preso, ci sembrava sparire nel nulla da quanto era scosceso il primo tratto, ma è comunque un’alternativa interessante. Noi vi descriviamo invece un percorso che segue una discesa più lunga e graduale: superata la cima, dopo circa un’ora e mezzo dal Rondinaio, si abbandona il sentiero di vetta che prosegue verso nord e imbocchiamo sulla destra il 527. Per un po’ seguirà la stessa direzione, allontanandosi dal lago, poi con un deciso tornante si inoltrerà nel bosco presso il crocevia del Passo Boccaia. Qui prendiamo il 529, ci riposiamo finalmente in una comoda discesa ombrosa e costeggiamo il Lago, un po’ più in alto della sponda, ma in certi punti è possibile scendere. Arriviamo al Rifugio Vittoria, dove il nostro sentiero si congiunge col 525, quello che scendeva ripido prima della vetta del Giovo. Giriamo a sinistra, lasciandoci l’edificio alla destra, e ci ritroveremo nel primo sentiero che avevamo imboccato alla partenza, incontrando questa volta in discesa il bivio con il 523 che conduce al Lago Baccio. Ovviamente questa volta proseguiamo dritti e raggiungiamo, dopo un’intensa e speriamo piacevole escursione, il parcheggio.
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