Percorrenza: 1 ora e 45, con pause.
Sentiero CAI n°5, strada asfaltata (Via di Paoluccio), Sentiero di Tiziano
L’escursione che vi presentiamo oggi ha qualcosa di particolare. Si svolge nella valle dell’Orsigna, sull’appennino tosco-emiliano a pochi chilometri da Pistoia, ma oltre all’aspetto naturalistico c’è da mettere in risalto quello culturale. In questo borgo visse e passò gli ultimi mesi della sua vita il giornalista e scrittore Tiziano Terzani, i cui racconti e pensieri hanno fatto riflettere ed emozionare moltissimi italiani e non solo; se non l’avete ancora fatto vi consigliamo di leggere almeno un suo libro, sarà tempo speso bene. Con questa escursione, molto breve e adatta a tutti, si possono ripercorrere i suoi passi, vedere i luoghi e gli scenari in cui Terzani si fermava nelle pause tra i lunghi soggiorni in Asia, seguire il sentiero a lui dedicato dal Comune di Pistoia che culmina in un magnifico terrazzo naturale che si apre sulla valle; al centro si staglia “L’albero con gli occhi”, incollati dallo scrittore sul tronco per far capire al figlio piccolo che anch’esso era un essere vivente degno di rispetto e amore.
Orsigna si raggiunge in circa 45 minuti d’auto dal centro di Pistoia. Si segue la strada statale 66, la Modenese, costeggiando il fiume Reno fino alla svolta per Pracchia, situata appena prima di entrare nell’abitato di Pontepetri. Attraversato il centro di Pracchia ci teniamo a sinistra senza prendere sulla destra il raccordo con la Porrettana, e infine svoltiamo a sinistra seguendo le indicazioni per Orsigna; la strada si fa sempre più stretta fino a spegnersi sul fondo della valle, per cui noi consigliamo di parcheggiare nella piazza di fronte alla chiesa e godersi una breve passeggiata. Per accorciare il tragitto a piedi è possibile proseguire con l’auto, svoltando a destra al primo bivio dopo la piazza in direzione “Case Moretti”; si tratterà poi di salire i ripidi tornanti della strada asfaltata, parcheggiare in un piccolo spiazzo e percorrere a piedi solo gli ultimi 500 metri. Alcuni visitatori scelgono questa soluzione perchè così facendo possono passare proprio di fronte alla casa della famiglia Terzani, denominata Casa Contadino, dimostrando però talvolta un’invadenza di cui il figlio Folco ha avuto a lamentarsi; non è un museo ma una normalissima casa tutt’ora abitata, meglio lasciarla stare.
Torniamo alla nostra proposta di itinerario. Lasciata l’auto davanti alla chiesa raggiungiamo il Molino di Berto, presso un ponticello: si può fare una deviazione, all’andata o al ritorno, scendendo le scalette e visitando una parte o tutto il percorso dell’Ecomuseo della Montagna Pistoiese, incentrato sulla lavorazione delle castagne e la produzione del carbone dal legno. Proseguiamo sulla strada principale e dopo pochi metri incontriamo sulla destra l’imbocco del sentiero CAI numero 5, recentemente “ristrutturato”: noi lo percorreremo per un breve tratto, ma come potrete leggere sul cartello esso prosegue fino al rifugio Porta Franca, un’ottima base di partenza per successive escursioni. Prendiamo il sentiero, superiamo l’edicola sulla sinistra e ci inoltriamo nel tipico bosco di castagni e faggi. Il tragitto è ben segnalato e la strada prosegue in salita attraverso alcuni tornanti; c’è un dislivello di circa 150 metri da superare quindi alcuni tratti risulteranno ripidi, ma non preoccupiamoci perchè la via da percorrere è breve.
Dopo pochi minuti infatti ci ricongiungiamo con la strada asfaltata sbucando nel mezzo dell’abitato di Case Moretti – una curiosa tradizione, molto diffusa da queste parti, quella di identificare un gruppetto di case col nome o soprannome di chi ci abitava nei tempi che furono. Un giretto tra le vecchie case in pietra, ben tenute in realtà da chi ci abita, e sulla sinistra del piazzale riprendiamo il sentiero numero 5 evidenziato da un cartello, tagliando ancora un po’ il percorso della strada asfaltata. Solo pochi passi ci separano dalla successiva tappa, Case Aldria, presso la quale abbandoniamo il sentiero ed entriamo nella piazzetta (anche se a prima vista sembra essere il giardino di un’abitazione).
Dritta davanti a noi riprende la strada asfaltata: la raggiungiamo sulla destra e la percorriamo per l’ultimo tratto, fino a che non termina di fronte a Case Cucciani, l’ultimo gruppetto di costruzioni. Qui inizia il vero e proprio “Sentiero di Tiziano”, come enunciato dal cartello. Non abbiate timore di passare proprio sotto il naso a quelle case isolate, la strada è quella giusta. Superati gli ultimi edifici si entra in un boschetto dove si stagliano alcuni maestosi pioppi e si ricomincia leggermente a salire. Qua non troveremo più i segnali del CAI ma è facile seguire il percorso, in un piccolo guado attraverso un ruscello e poi costeggiando un muretto basso.
Poi d’improvviso, un evidente cartello invita a dirigersi attraverso un buco nella siepe alla nostra sinistra, e ci affacciamo così in una terrazza che sembra architettata da qualcuno piuttosto che generata dalla casualità della natura. Lo sguardo si può spingere libero in basso, sul vecchio borgo di Orsigna ed il torrente che lo affianca, mentre tutto intorno le altre vallate appenniniche, dolci come onde, sembrano nasconderlo e le montagne che si stagliano a nord-ovest lo proteggono dall’alto. Al centro della scena l’Albero con gli Occhi, addobbato e contornato, con discrezione, dai ricordi che i visitatori hanno voluto lasciare. Prendiamoci il tempo che vogliamo per raccoglierci di fronte a quel panorama tanto caro a Terzani. Potremo essere fortunati ed incrociare il volo o il fischio di una poiana, regina di questi boschi che così freddi e chiusi sembrano ignorare l’uomo e la sua civiltà, portando però al tempo stesso l’immagine di un sentimento antico; il calore di un paesino dimenticato da tutti che ancora resiste abbarbicato fra i monti, dove la gente sapeva vivere bene e con poco, senza farsi terra bruciata intorno.
(Lo spiazzo dell’Albero con gli Occhi è uno spazio particolare, molto intimo; abbiamo perciò preferito non inserire alcuna foto).
A questo punto non ci resta che riprendere a ritroso l’itinerario, lasciando dietro ai nostri passi, se vogliamo, un piccolo sasso su uno degli altarini. Per quante generazioni resisterà ancora Orsigna, sempre più spopolata, non ci è dato saperlo. Se possiamo ci conviene approfittare del messaggio che ha da offrire, finché siamo in tempo per leggerlo; un messaggio del tutto simile a quello che Tiziano Terzani ha raffigurato con la sua vita e con i suoi scritti.
veramente interessante. ci hai fatto venire voglia di andare a vedere di persona posti così belli. continua così
dante e daniela
ci sono stato ieri ed oggi….son partito dal sentiero cai n 5 dopo orsigna…..e son arrivato al rifugio porta franca….a 1600 mt…il bosco è stupendo….la via è pulita….a parte qualche albero caduto o qualche piccola frana….peccatop che su al rifugio c sia ancora un po d neve…..e vi confesso che nn ero pronto x il bivacco e la notte.è pieno d daini curiosi….cinghiali……..molto bello.p.s…..stanotte ha piovuto x 6 ore….e in due giorni nn ho incontrato assolutamente nessuno…..bello ma pericolosooo…..ciao
Hello! interesting site!
Bellissimo, ci siamo stati anche noi, qui un mio racconto della giornata http://narrativeinfo.blogspot.com/2011/05/di-padre-in-figlio-e-di-castagna-in.html
[…] adatta anche alle calde giornate estive.Si parte dal paese di Orsigna (potete trovare qui la strada per arrivarci). Si supera la piazza del paese ed anche l’imbocco del sentiero […]
bello davvero ho un ricordo bellissimo di quella giornata …….un luogo …incantevole ……devo tornare lassu’ di nuovo ….
posto meraviglioso! posso confermare :))
http://sparklingescape.wordpress.com/2013/02/20/pure-freedom-valle-di-orsigna/#
Appassionata allo scrittore mi sono recata all Orsigna alcuni anni fa per vivere l emozione di percorrere i suoi passi .Lo consiglio a tutti anche quelli che nn hanno letto libri di Tiziano, la valle e magnifica .il sentiero Terzani sembra essere stato costruito per noi compreso l albero congli occhi ,il quale si trova nella casa di Tiziano…almeno così dicono i pochi abitanti del borgo.sedetevi a terra posizione loto e sentite la natura….
Luoghi ameni dove lo spirito di Tiziano vive ancora.
Luoghi molto belli con una bella visione della vallata. L’unica nota negativa è che per imboccare il sentiero a casa Gucciani occorre passare proprio davanti alle case e secondo me è un po’ invasivo della privacy di chi ci abita.
Sarebbe molto più bello se si potesse passare da un sentiero senza infastidire chi abita dato che comunque lo spazio non manca.
Luca
[…] ringraziamento ad Andrea, che non mi conosce, ma senza le cui indicazioni non saremmo arrivate fin qui, e ovviamente alla […]